Pericolo Prosciutto: se nell’etichetta trovi queste sigle, lascialo nel banco frigo
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Tra i prodotti più consumati, il prosciutto può contenere elementi nocivi per l’organismo: attenzione alle sigle sulle etichette.
Il prosciutto è uno di quegli alimenti che si consumano sin dall’infanzia. A partire da quando si inizia lo svezzamento, infatti, viene inserito nel regime dietetico dei più piccoli.
Così come tutti gli altri salumi, anche il prosciutto viene sottoposto ad una serie di trattamenti che servono per aumentarne la conservazione, preservarne il sapore e ostacolare la crescita di microrganismi nocivi.
Le sostanza che vengono aggiunte al prosciutto e ai suoi simili, tuttavia, non possono essere considerate del tutto benefiche per l’organismo.
Per scegliere con attenzione gli alimenti migliori da portare in tavola, dunque, è bene imparare a leggere attentamente le etichette di ognuno.
Prosciutto e salumi: come si producono
Per fare un buon prosciutto si segue un procedimento lungo e difficile. Nel caso del cotto, ad esempio, si sottopone la carne a iniezioni di salamoia e ad un massaggio utile per intenerirla e distribuire al meglio gli aromi, poi viene messa in fogli di alluminio e infornata per circa 13-20 ore, dopodiché viene ripressata, rinchiusa e messa a raffreddare per altre 24-36 ore. Prima di essere venduta, inoltre, viene confezionata in buste di alluminio, pastorizzata e raffreddata con un trattamento termico.
Se i prodotti di alta qualità tendono ad evitare l’uso di additivi utili per prolungarne la freschezza e mantenere intatto il sapore e il colore, ci sono tantissimi altri prosciutti e salumi che vengono trattati con l’aggiunta di nitriti e nitrati. Questi additivi vengono indicati sulle etichette con sigle specifiche e devono essere presenti in quantità ridotte, secondo le normative vigenti.
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Come accorgersi della presenza di nitriti e nitrati
I nitriti e i nitrati vengono indicati sulle etichette con le seguenti sigle:
nitrito di potassio (E249);
nitrito di sodio (E250);
nitrato di sodio (E251);
nitrato di potassio (E252).
Questi vengono solitamente assorbiti dall’organismo ed espulsi nelle feci, tuttavia una piccola parte rimane nell’organismo e, se la quantità aumenta, si corre il rischio di effetti tossici, come l’ossidazione dell’emoglobina e conseguente trasformazione in metaemoglobina. Le normative disposte dalla Commissione europea e dal Comitato congiunto FAO-OMS sugli additivi alimentari definiscono le dosi giornaliere da non superare: si parla di 0,06 e 0,07 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg/kg pc/die). Si consiglia, tuttavia, di preferire i prosciutti e i salumi conservati con nitrato (E252) o nitrato e vitamina C (E300).