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Buonissimi i Bastoncini di Pesce ma cosa ci mettono dentro: si salvano solo queste marche

bastoncini di pesce
Bastoncini di pesce (Foto di Lloyd Mitchel Guanzon da Pexels) – ifood.it

Veloci e pratici per portare la cena in tavola in poco tempo, sappiamo davvero cosa contengono i bastoncini di pesce?

Chi non ne ha una confezione nel congelatore? Soprattutto quando si hanno dei figli, a volte i bastoncini di pesce ti salvano la cena.

Patici perché già pronti, devi solo cuocerli, veloci perché sono pronti in un attimo, e buoni. Perché hanno un buon sapore, su questo non si discute.

Senza contare che li consideriamo come una sana porzione di pesce, che andrebbe mangiato 2-3 volte a settimana. Ma sono davvero così sani?

In realtà pochi sanno cosa si nasconde davvero nei bastoncini di pesce. Un’indagine ha fatto luce sul loro contenuto, e non immagini cosa è venuto fuori. Sono pochi i marchi che si salvano.

Bastoncini di pesce: cosa contengono davvero?

Pratici e versatili, i bastoncini di pesce che arrivano sulle nostre tavole non sono certo paragonabili ad un semplice filetto di pesce, molto più sano e da preferire. In quanto cibo ultra processato, non immaginiamo quanto possano far male alla nostra salute. Forse perché nell’immaginario collettivo, si tratta di pesce sminuzzato a cui viene data questa forma, e che poi viene semplicemente passato nel pangrattato.

Nulla di più lontano dalla realtà. Assieme al pesce infatti troviamo additivi, conservanti e sostanze non esattamente amiche della salute. Una ricerca poi ha chiarito meglio il concetto, ed ha stabilito quali sono le marche migliori.

pesca sostenibile
La pesca (Foto di Marcello Sokal da Pixabay) – ifood.it

Le migliori marche

Facciamo riferimento ad una ricerca effettuata da Öko-Test, una rivista tedesca. Su 19 marchi analizzati, come riporta anche greenme.it, 15 erano di Pollock d’Alaska, 2 con Pollock, una con Merluzzo e una con Nasello del Pacifico. Ebbene, ben 11 dei prodotti analizzati hanno riscontrato un contenuto eccessivo di sostanze grasse nocive tra cui alcune potenzialmente cancerogene. Scrive la rivista, come riportato sempre dal sito citato “L’EFSA ha fissato una dose massima giornaliera di 3-MCPD: un bambino di 30 chili consumerebbe più della metà dei prodotti da noi criticati con soli cinque bastoncini di pesce contaminati”.

I marchi migliori, tra quelli che conosciamo anche in Italia, ha raggiunto un risultato soddisfacente Bofrost, mentre tra i marchi di livello buono troviamo Iglo (Findus), Frosta  e Ocean Sea, venduto al Lidl. Con questo non vogliamo certo demonizzare i bastoncini di pesce, ma spingere verso un consumo più consapevole, scegliendo possibilmente anche prodotti che provengono da una pesca sostenibile.