Dieta, se non riesci a seguirla alla lettera è tutta colpa sua: la elimini e torni un figurino | Lo dice la scienza
Seguire una dieta non è affatto facile; rimanere fedeli al 100% è davvero un’impresa, ma se elimini questo errore dal tuo regime alimentare, tornare in forma sarà un gioco da ragazzi.
Quando decidiamo di seguire un percorso alimentare, che sia finalizzato alla perdita di peso o meno, ci sono delle cose alle quali dobbiamo prestare molta attenzione, soprattutto riguardo ai menù previsti dalla dieta.
È stato riscontrato, infatti, che sempre più persone hanno difficoltà ad attenersi completamente a quanto prescritto dalla dieta, e questo spesso si traduce in un fallimento considerevole, senza raggiungere i risultati sperati.
Per questo motivo, molti scienziati hanno deciso di approfondire lo studio dell’alimentazione e delle diete, ponendo attenzione sui comportamenti che mettiamo in atto ogni giorno.
È emerso che l’errore più comune è sempre lo stesso, motivo per cui la dieta finisce in un fallimento.
Non riesci a seguire la dieta? Ecco cosa stai sbagliando
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, ci sono comportamenti errati che mettiamo in atto quotidianamente che possono compromettere il successo della dieta. In questi casi, è fondamentale consultare un nutrizionista che possa aiutarci a capire come gestire al meglio l’alimentazione e, allo stesso tempo, trovare il modo giusto per raggiungere i nostri obiettivi.
Il tutto non finisce qui, perché dobbiamo anche considerare eventuali successi durante il percorso dietetico. Ma per evitare che il fallimento si ripeta, dobbiamo eliminare dalla nostra dieta una componente molto importante che spesso ci impedisce di perdere quei chili di troppo.
La scienza svela perché non riesci a dimagrire
Molto spesso, l’insuccesso di una dieta è legato anche alla fame nervosa, che collega direttamente il sistema nervoso e il cervello. Questo ci porta ad introdurre nel nostro corpo alimenti che catturano il nostro interesse, indipendentemente dal loro sapore. Come sottolineato dal magazine, nelle persone obese possono verificarsi alterazioni nelle aree cerebrali dove viene rilasciata una sostanza in particolare: la dopamina.
Il meccanismo a cui facciamo riferimento sfocia poi in quella che viene chiamata “compensazione“. Dopo essersi privati di alcuni alimenti preferiti, ci sentiamo giustificati ad introdurne altri, ricchi di grassi e zuccheri.
A supporto di questa teoria, è stato condotto uno studio su tre gruppi di persone: 11 individui con obesità, 23 pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica e 27 persone di controllo, non obese. A tutti è stato somministrato yogurt magro, zuccherato e senza maltodestrina, un carboidrato che aggiunge calorie allo yogurt. I partecipanti hanno dichiarato che i due tipi di yogurt erano gradevoli, ma la scelta è stata più marcata per quello contenente maltodestrina, a prescindere dal tipo di obesità o dal controllo del peso. Grazie a questo tipo di marcatore, è stato riscontrato che le persone con obesità avevano una minore disponibilità di recettori della dopamina rispetto agli altri.
Il tutto non finisce qui. Uno studio condotto dall’Università Telematica di San Raffaele a Roma e dall’IRCCS San Raffaele di Roma, pubblicato nella rivista Frontiers in Nutrition, ha dimostrato come le preferenze alimentari possano essere influenzate dal genere, tenendo conto anche della salute sessuale maschile, che può influire considerevolmente sull’alimentazione.
Sulla base di tale motivazione, è stato riscontrato che gli uomini sono attratti prevalentemente dalla carne rossa e lavorata, tendono a mangiare a orari non fissi e velocemente, soprattutto quando si trovano fuori casa. Questi comportamenti hanno un impatto considerevole sul regime alimentare, aumentando il rischio di incorrere in una lunga serie di condizioni, come problemi metabolici e vascolari.