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Alzheimer, è a tavola che lo sviluppi: se smetti di mangiarlo subito il rischio scende quasi a 0 | Lo dice lo studio

Alzheimer

Alzheimer- Foto di Julita da Pixabay-iFood.it

Uno degli ultimi studi sull’Alzheimer ha rivelato che ci sono alcuni alimenti da evitare per prevenire lo sviluppo di questo grave disturbo.

L’Alzheimer, una delle principali forme di demenza al mondo, è una malattia neurodegenerativa complessa che affligge milioni di persone.

Recentemente diversi studi scientifici hanno evidenziato che il rischio di svilupparla potrebbe essere legato a ciò che mangiamo quotidianamente.

In particolare il microbiota intestinale, il complesso ecosistema batterico che abita il nostro tratto gastrointestinale, sembra giocare un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute cerebrale.

Alcuni alimenti, infatti, possono alterare negativamente il microbiota, contribuendo all’infiammazione cronica, uno dei principali fattori che promuovono il declino cognitivo.

Le scoperte scientifiche che collegano il microbiota allo sviluppo dell’Alzheimer

Un’importante ricerca condotta dal Journal of Alzheimer’s Disease ha evidenziato come una dieta ricca di cibi pro-infiammatori aumenti il rischio di Alzheimer fino all’80%. Acquisire abitudini alimentari sane, invece, soprattutto caratterizzate da nutrienti antinfiammatori, può ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa malattia. L’adozione di una dieta consapevole rientra a pieno titolo tra le principali strategie da attuare per preservare la salute del cervello.

Gli ultimi studi in fatto di Alzheimer hanno aggiunto un nuovo tassello nella comprensione del legame tra dieta e demenza: il ruolo del microbiota intestinale. Secondo l’ISS, l’alterazione di questo ecosistema può aprire la strada a infezioni croniche come quella da citomegalovirus (CMV), un patogeno che potrebbe accelerare la neurodegenerazione. I ricercatori dell’Arizona State University hanno identificato la capacità di questo agente patogeno di viaggiare lungo il nervo vago, raggiungere il cervello e innescare accumuli di proteine beta-amiloidi, tra le cause dell’Alzheimer. La ricerca suggerisce, quindi, che il mantenimento di un microbiota sano possa rappresentare una barriera naturale contro l’infezione e i conseguenti danni neurologici.

Frutta e verdura
Frutta e verdura- Foto di Devon Breen da Pixabay- iFood.it

Alzheimer: quali alimenti mangiare e quali evitare

In base a queste ultime scoperte tra i principali alimenti da evitare vi sono i prodotti ultra-processati, come snack confezionati, bibite zuccherate e cibi ricchi di grassi saturi, salumi e prodotti da forno industriali. L’elevato contenuto di zuccheri aggiunti e conservanti favorisce l’insorgenza di uno stato infiammatorio generalizzato.

Frutta, verdura, cereali integrali e legumi svolgono invece, un ruolo protettivo grazie alla loro ricchezza di fibre, vitamine e antiossidanti. In particolare gli acidi grassi omega-3, contenuti nel pesce azzurro, nei semi di lino e nelle noci, hanno mostrato un effetto neuroprotettivo, riducendo l’infiammazione e migliorando le funzioni cerebrali. Inoltre un ulteriore studio pubblicato su Nature Communications ha sottolineato come l’adozione della dieta mediterranea possa ridurre il rischio di Alzheimer fino al 40%.