Tiroide, ti ammali e lo stato ti dà 550 euro: il motivo dietro questa scelta è agghiacciante | Solo i dipendenti INPS conoscono la verità
Le patologie tiroidee possono influire sulla vita quotidiana in modo molto gravoso: fortunatamente ci sono alcuni diritti che spettano a chi è colpito da questo disturbo, secondo la normativa vigente.
Le malattie della tiroide, come ipotiroidismo, ipertiroidismo, gozzo e carcinomi tiroidei, possono compromettere significativamente la qualità della vita. L’ipotiroidismo provoca sintomi quali stanchezza cronica, aumento di peso e depressione, mentre l’ipertiroidismo può causare perdita di peso, irritabilità e tachicardia.
In Italia, per i pazienti che soffrono di forme medio-gravi, esiste la possibilità di richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile, un sostegno fondamentale per alleviare almeno in parte le difficoltà quotidiane.
La richiesta segue un iter specifico. Il paziente deve ottenere dal proprio medico curante un certificato medico introduttivo, che attesti la patologia e la relativa documentazione clinica. Successivamente, la domanda di invalidità viene presentata all’INPS, che avvia l’iter di accertamento tramite una commissione medica.
È fondamentale che le persone affette da patologie tiroidee siano informate sui propri diritti e sulle procedure per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. Una corretta informazione permette di accedere ai benefici previsti dalla legge.
Le patologie della tiroide e le percentuali di invalidità correlate
La percentuale di invalidità riconosciuta dipende dalla gravità della patologia e determina i benefici a cui si ha diritto. Una percentuale superiore al 33% dà accesso ad ausili e protesi specifici, mentre una del 45% consente l’iscrizione nelle liste di lavoro delle categorie protette.
Quando l’invalidità supera il 50%, il paziente può usufruire di congedi per cure mediche, a seconda del contratto nazionale di lavoro. Una percentuale del 66% garantisce l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le prestazioni legate alla patologia. Per ottenere benefici economici, invece, è necessario che l’invalidità superi il 74%, condizione che consente l’accesso all’assegno mensile di assistenza.
A quanto ammontano gli assegni mensili per chi soffre di tiroide
L’importo degli assegni mensili varia in base al livello di invalidità riconosciuto. Per percentuali comprese tra il 74% e il 99%, il sostegno economico mensile ammonta a 286,01 euro, ma il reddito personale annuo non deve superare i 5.391,88 euro. Nel caso di invalidità totale, ovvero il 100%, l’importo mensile è di 550 euro, con un limite di reddito annuo di 17.050,42 euro. Queste cifre, aggiornate al 2024, sono pensate come aiuto fondamentale per chi non può lavorare o ha difficoltà economiche a causa della propria condizione.
L’iter per ottenere il riconoscimento dell’invalidità inizia con la compilazione del certificato medico introduttivo, che deve essere inviato telematicamente all’INPS. A questo punto, il paziente deve presentare la domanda di invalidità e sottoporsi alla valutazione della commissione medica, che stabilirà la percentuale di invalidità e i relativi diritti.