Tonno in scatola, occhio a quanto ne mangi: se superi questa quantità rischi serissimi danni all’udito | Solo i medici lo sanno
Il tonno in scatola: un alimento utile, ma attenzione a quanto ne consumi! Trovi studi scientifici hanno riscontrato quali danni possono arrivare al nostro udito se superiamo la dose settimanale.
Quando parliamo di tonno in scatola, facciamo riferimento a un alimento che si trova frequentemente nelle nostre dispense e che spesso diventa protagonista di molte ricette. Tuttavia, è importante prestare attenzione alla quantità che consumiamo quotidianamente.
Nel corso degli anni, molti alimenti sono entrati di diritto nella nostra alimentazione quotidiana, anche nelle diete finalizzate alla perdita di peso. Un esempio pratico è il tonno in scatola.
Il tonno in scatola è un alimento che rientra tra quelli “economici”, fornendo una buona fonte di acidi grassi essenziali e omega-3 per il nostro corpo. Inoltre, avere scatolette di tonno pronte all’uso significa risparmiare tempo in cucina, permettendoci di preparare pranzi veloci o altre ricette con facilità.
Ma il tonno non è solo conveniente; è anche un alimento molto importante per la nostra salute. Infatti, aiuta a prevenire malattie cardiovascolari e a mantenere sotto controllo trigliceridi e pressione sanguigna.
Ma attenzione alla quantità di tonno che consumi!
Come accennato, il tonno è un alimento davvero utile per il nostro corpo, ma è fondamentale introdurlo nella nostra dieta in modo equilibrato per sfruttare appieno le sue proprietà nutrizionali. Va ricordato, infatti, che il tonno, come anche il pesce spada, contiene un alto livello di mercurio. Pertanto, è necessario prestare molta attenzione alla quantità di tonno che includiamo nella nostra alimentazione.
A chiarire la questione è stata la nutrizionista Giulia Biondi, che attraverso il suo profilo Instagram ha risposto a molte domande sollevate sui social. La professionista ha sottolineato che è consigliabile consumare una porzione di pesce in scatola, come tonno sott’olio o salmone affumicato, una volta alla settimana, pari a circa 50 grammi. Inoltre, ha spiegato che una scatoletta di tonno contiene circa 0,5 grammi di sale, che corrisponde al 10% della dose giornaliera raccomandata. Tuttavia, non si tratta solo di sale, ma anche di mercurio, che deve essere monitorato attentamente.
Non eccedere con il tonno: corri gravi rischi per la tua salute e l’udito
Giulia Biondi ha anche concentrato l’attenzione sulla presenza di mercurio nei pesci di grossa taglia a causa del processo di biomagnificazione. Secondo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), le soglie tollerabili di mercurio settimanali per l’uomo sono di circa 1,6 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Il mercurio, se assunto in quantità eccessive, può causare gravi danni al nostro organismo. Come sottolineato anche dal portale Ars.toscana.it, l’ingestione di mercurio inorganico può causare la sindrome di Minamata, caratterizzata da sintomi come atassia (perdita di coordinazione), parestesie (formicolio) alle mani e ai piedi, debolezza muscolare e indebolimento della vista. La sindrome di Minamata può comportare anche danni all’udito e difficoltà nel parlare.