Acqua del rubinetto, non berla mai in questa città: rischi un’insufficienza epatica gravissima | I medici tentano di avvisare da anni
Attenzione all’acqua del rubinetto: se vivi in questa città, non berla mai! Il rischio è davvero troppo alto.
L’allarme è stato lanciato già da tempo, motivo per cui dovresti pensarci due volte prima di sorseggiare acqua dal rubinetto quando hai sete.
Nel corso degli anni, sono stati lanciati numerosi allarmi riguardanti l’acqua potabile, sia in Italia che nel resto del mondo. Basti pensare che, non molto tempo fa, è stata stilata una classifica delle città dove è sicuro bere l’acqua direttamente dal rubinetto, al fine di avvertire i turisti e i cittadini su come gestire il proprio consumo quotidiano.
Tuttavia, recentemente è emersa una notizia preoccupante: l’acqua del rubinetto in una città specifica potrebbe essere davvero dannosa per la salute se bevuta regolarmente.
Per questo motivo, è essenziale che tu conosca alcuni dettagli importanti per evitare di commettere errori e proteggerti da un’acqua che potrebbe essere gravemente inquinata.
Attenzione all’acqua in questa città: è davvero inquinata
A trattare la notizia è stato il portale di Greenpeace.org, che ha evidenziato la contaminazione da PFAS che riguarda la provincia di Alessandria e altre città metropolitane intorno a Torino.
Secondo i dati forniti, circa 70 comuni, inclusa Alessandria, sono coinvolti. In particolare, il rapporto basato sui dati ufficiali degli enti piemontesi ha segnalato che ben 125.000 persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da PFOA, una molecola appartenente al gruppo dei PFAS. Inoltre, l’analisi di campioni indipendenti ha rivelato la presenza di queste sostanze anche in aree “non ancora monitorate“.
La paura cresce tra i cittadini: la notizia ormai è ufficiale
Secondo quanto reso noto, Spinetta Marengo, un’area che ospita l’unico stabilimento in Piemonte (e l’unico in Italia) attivo nella produzione di PFAS, è una delle zone maggiormente colpite. Queste sostanze chimiche vengono utilizzate in vari processi industriali, come la produzione di padelle antiaderenti e imballaggi alimentari. La loro stabilità chimica impedisce loro di degradarsi nell’ambiente, motivo per cui sono classificate come “inquinanti eterni“.
A intervenire sulla questione è stata anche l’Università di Stoccolma, con uno studio realizzato nel 2007, che ha identificato il PFOA come una delle principali sostanze inquinanti del bacino del Po. Come riportato su Greenpeace.org, “da decenni, l’azienda rilascia sostanze pericolose tramite le acque reflue e, come rivelano i dati di Arpa Piemonte (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), la contaminazione riguarda anche l’atmosfera“.
Le analisi effettuate sulle acque hanno portato alla seguente conclusione: “In base al nostro studio, l’inquinamento da PFAS è molto più esteso di quanto si pensasse. In Piemonte ci sono zone in cui il problema è rilevante e interessa decine di migliaia di persone“. Non a caso, lo studio ha anche evidenziato concentrazioni significative di questa sostanza chimica nel comune di Galliate, nel novarese, che si aggiungono all’inquinamento presente nelle vicinanze del comune di Alessandria e nelle aree circostanti Torino.