Zucchero di canna, lo usavo sempre ma poi ho scoperto la ‘magagna’ e ho smesso: scommetto che hanno truffato anche te

Se anche tu hai sempre pensato che lo zucchero di canna fosse meglio di quello bianco, potresti ricrederti.

Meglio lo zucchero di canna o quello bianco? Da qualche anno a questa parte la  risposta che danno tutti è: quello di canna.

Ma sarà davvero così? Ci sono davvero differenze sostanziali tra questi due tipi di zucchero?

C’è da dire che mai come in questo periodo si sente parlare di salute e di alimentazione. E lo zucchero bianco viene letteralmente demonizzato, accusato di causare diabete, obesità e infiammazione.

Le cose però, forse, non stanno esattamente come credi. Continua a leggere per scoprire la verità.

Zucchero di canna: è davvero il migliore?

Per capire qual è il migliore tra i due innanzitutto dobbiamo sapere come si producono. Lo zucchero bianco si può ricavare sia dalla canna da zucchero che dalla barbabietola da zucchero. La prima si trova  principalmente in America centrale e meridionale, mentre la seconda in Europa.

Chiamato anche saccarosio, è composto da una molecola formata da glucosio e fruttosio. Ma è importante capire la differenza con quello di canna, sia sotto il profilo chimico che di produzione.

La differenza

Lo zucchero di canna si ottiene, come dice il nome, dalla canna da zucchero. Esattamente come quello bianco. E allora qual è la differenza? In realtà sotto il profilo chimico, nessuna. Anche quello di canna è composto da saccarosio. A cui però viene aggiunta la melassa, che gli dona quel colore bruno. Si tratta di un prodotto derivato dalla lavorazione, una sorta di scarto, che in base alla quantità determina il colore più o meno scuro, e gli dona quel retrogusto di liquirizia.

Lo zucchero bianco viene accusato di causare tumori per via della raffinazione, che lo sbianca. Anche in questo caso dobbiamo precisare, come scrive AIRC, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro: “Non ci sono quindi differenze (nemmeno in termini di calorie) tra lo zucchero bianco e lo zucchero bruno o ‘integrale’, nel quale sono semplicemente presenti alcune impurità che conferiscono il caratteristico colore brunastro”. Anzi, per assurdo, a causa del più basso potere dolcificante di quello scuro sono portati ad usarne di più. Per dovere di cronaca però dobbiamo riportare anche un’altra affermazione dell’AIRC: “Gli studi epidemiologici non hanno dato risultati convincenti sull’associazione tra consumo di zuccheri e sviluppo del cancro, con l’eccezione del cancro del seno”. Pertanto il consiglio, come sempre, è di non abusarne.