Castagne, tutti le amano ma nessuno conosce i loro effetti: se ne mangi tante rischi questa seria patologia
Arriva l’autunno ed è tempo di castagne. Crude, cotte, bollite o arrostite, non esagerare: se ne mangi troppe è pericoloso per la tua salute.
L’autunno è appena iniziato ma già qualcuno inizia a pregustare la scorpacciata di castagne che lo aspetta. Sono il simbolo di questa stagione, e tra poco inizia la raccolta.
Crude o cotte, esistono mille modi per assaporarle. C’è chi le ama bollite, chi adora le classiche caldarroste, chi le utilizza nelle sue ricette, sia dolci che salate.
Ricche di nutrienti, sono altamente sazianti – grazie alle loro fibre – nonché prive di glutine. Per cui la farina di castagne è indicata anche per i celiaci. Ma sono anche abbastanza caloriche: per 100 grammi apportano infatti poco più di 160 calorie.
Ci sono però anche altri motivi per cui non bisogna esagerare nel mangiarle. Oltre all’apporto calorico, in grandi quantità possono provocare problemi di salute. Vediamo quali.
Castagne: i rischi se ne mangi troppe
La castagna è composta per oltre l’80% di amido, un tipo di carboidrato che offre una dose di energia immediata. È una buona fonte di potassio, che aiuta quindi a combattere stress e stanchezza, e contiene diversi minerali e vitamine, come la vitamina C utile a rinforzare il sistema immunitario in vista dell’inverno, e la vitamina K, che svolge un ruolo essenziale per la coagulazione del sangue e per la salute delle ossa.
Esistono poi diversi tipi di castagne, che è importante saper distinguere bene. Quella più comune è quella selvatica, che si trova nei boschi. Ogni riccio, l’involucro coperto di spine che la racchiude, ne può contenere anche tre. Il marrone è il tipo coltivato. Più grande e dolce, ne troviamo uno in ogni riccio e sono più facili da sbucciare. Infine ci sono le castagne matte.
Castagna, marrone o castagna matta?
Le castagne matte sono molto simili a quelle normali, ma invece di un frutto sono un seme, quello dell’ippocastano, e non sono commestibili. Grandi e lucide, gli aculei del riccio sono molto più corti e radi, e di colore verde. E invece che nei boschi le troviamo anche nei parchi cittadini. Sono molti i casi di intossicazione dovuti alla loro ingestione, che provoca vomito, diarrea, nausea, dolori addominali e addirittura lesioni renali e intestinali.
Ma anche eccedere nel consumo delle castagne comuni può provocare alcuni disturbi. Oltre all’elevato apporto calorico, sebbene non abbiano un indice glicemico molto alto, possono comunque influire sui livelli di glucosio nei diabetici. E grazie all’elevato contenuto di fibre, possono causare gonfiore addominale e diarrea. Infine nei soggetti predisposti potrebbero contribuire alla formazione di calcoli renali. Quindi, via libera alle caldarroste, ma senza esagerare.