Home » Burro, altro che alimento calorico: così puoi inserirlo in tutti i piatti senza ingrassare né avere il colesterolo alto

Burro, altro che alimento calorico: così puoi inserirlo in tutti i piatti senza ingrassare né avere il colesterolo alto

burro
Come mangiare il burro – Ifood.it (Foto di congerdesign da Pixabay)

Possiamo mangiare il burro quando vogliamo? La notizia incredibile è che seguendo alcune regole non fa né ingrassare né aumentare il colesterolo.

Demonizzato, evitato come la peste, ma per alcuni insostituibile, questo è il burro. Un prodotto caro ad alcuni che lo usano per friggere, condire i piatti, insaporire e come ingrediente di preparazioni.

Altri invece non lo mangiano affatto, preferendo sostituirlo con olio, margarina o, negli ultimi anni, burro chiarificato o di ghee, pensando che siano migliori.

Tutto questo perché, trattandosi di un prodotto molto calorico e ricco di grassi, si pensa che faccia ingrassare e aumentare il colesterolo. Ma sarà così?

Alcuni nutrizionisti in realtà spiegano che possiamo mangiarlo tranquillamente, ma solo se seguiamo alcuni accorgimenti. Scopriamo quali.

Burro: mangiarlo così non fa male

Il burro è grasso? Si, ma pochi sanno che ha un valore energetico inferiore a quello dell’olio. Questo perché mentre l’olio è costituito quasi esclusivamente da grassi, la composizione del burro è suddivisa in 80% di grassi, 15% di componente acquosa e 5% di proteine e carboidrati, ovvero il lattosio. E vale la pena sostituirlo con margarina, burro chiarificato o di ghee? Affatto. Questi prodotti sono consigliati nel caso di intolleranza al lattosio, ma usarli se non ne soffriamo non ha senso.

Per esempio nel caso di quello chiarificato, in realtà si tratta di  grasso puro in quanto viene meno la componente acquosa. Quindi dovremmo mangiarne  ancora meno.  La dottoressa Manuela Pastore, dietista, spiega su Humanitas: “Chiarificare il burro infatti significa liberarlo dall’acqua e dalla caseina, e tenere solo la parte di grassi che pertanto rende il burro chiarificato conservabile più a lungo rispetto a quello tradizionale, più morbido oltre a poter essere usato in cottura senza correre il rischio di bruciare gli alimenti e produrre delle sostanze potenzialmente dannose per la salute. Il burro chiarificato è un alimento usato nella cucina indiana, che non prevede il consumo di olio di oliva”.

burro
Il burro – Ifood.it (Foto di rodeopix da Pixabay)

I consigli degli esperti

Secondo gli esperti una porzione media di burro che possiamo consumare corrisponde a 10 grammi, ovvero un cucchiaio raso di olio. La dottoressa  Giulia Biondi, biologa della nutrizione, sul suo seguitissimo profilo Instagram, dove è molto attiva tra consigli e spiegazioni, raccomanda: “Il burro non fa male e non ha senso sostituirlo nelle ricette tradizionali. […] Per quanto riguarda il colesterolo, in un soggetto sano, che non ha un’ ipercolesterolemia, la produzione endogena di colesterolo si regola in modo automatico in base a ciò che la persona mangia: se assumiamo più colesterolo dagli alimenti ne produciamo meno di quello endogeno, e viceversa!”.

E ancora, Jessica Falcone, biologa nutrizionista, ha spiegato alla Gazzetta : “Gli acidi grassi a catena corta, come quelli del burro appunto, forniscono energia alle cellule intestinali. Proprio a livello intestinale avviene l’assorbimento dei nutrienti. L’importante, però, è consumare sempre solo burro crudo, mai cotto: è più digeribile e mantiene le sue proprietà organolettiche e nutritive intatte”. Insomma burro si, ma con moderazione.