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Antonino Cannavacciuolo, mai visto così: il dramma di famiglia esce allo scoperto

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Antonino Cannavacciuolo, fonte: ANSA- ifood.it

Lo chef stellato lo dice chiaramente: suo padre non voleva facesse lo chef. Ecco cosa ha detto durante l’intervista.

Antonino Cannavacciuolo è una figura iconica del panorama culinario italiano e internazionale: con ben 7 stelle Michelin, 3 forchette Gambero Rosso e quattro Cappelli guida l’Espresso, più di 4 show in cui la fa da protagonista attivo e conduttore, è forse una delle personalità più interessanti nel nostro paese.

Purtroppo però, il suo sorriso e il suo carisma celano un antico dolore che lo chef si porta dentro poiché, come ha rivelato in una recente intervista, la sua carriera non è iniziata tutta rosa e fiori. Per lui la cucina rappresenta molto di più di un semplice luogo di lavoro: è il suo rifugio, un posto dove si sente vivo e felice.

Tornato in TV con lo show Cucine da incubo su Sky Uno, Cannavacciuolo ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera, dalla passione per il cibo alla dedizione che lo ha portato al successo.

Gli esordi

Fin da piccolo, Antonino ha sempre saputo cosa voleva fare: diventare uno chef. La sua carriera è stata segnata dalla determinazione e dalla voglia di eccellere e a soli 23 anni, ha preso le redini di Villa Crespi, una sfida che ha affrontato con passione e molto coraggio. Ha iniziato a gestire un team di 15 persone, che oggi è cresciuto fino a 70 membri.

I primi guadagni ottenuti dalla televisione sono stati reinvestiti nella sua attività, migliorando le condizioni di lavoro del suo staff e consolidando la sua visione imprenditoriale legata al cibo. La sua prima grande soddisfazione mediatica è arrivata nel 2003, con una copertina su una rivista che lo proclamava come chef di uno dei migliori ristoranti d’Italia.

Antonino Cannavacciuolo- dramma- ifood.it
Antonino Cannavacciuolo, fonte: Ansa- ifood.it

Il legame con la famiglia

Il legame con il padre ha giocato un ruolo cruciale nella vita dello chef. Nonostante i modi bruschi e i mancati complimenti, il padre è stato una fonte di ispirazione e un esempio di dedizione.

Sin da giovaneCannavacciuolo ha dovuto lottare per seguire la sua passione, contro il desiderio del padre che avrebbe preferito per lui una carriera più sicura e tradizionale: “O mi fai fare il cuoco o non faccio niente” aveva detto al padre a soli 13 anni.

Ad oggi, sebbene il padre continui a non fargli complimenti diretti, lo chef sa che lui è orgoglioso dei suoi successi.