Surimi, se lo mangi spesso stai per avere una brutta sorpresa: c’è qualcosa che devi sapere subito
Mangiare il surimi nasconde delle insidie? Ecco come viene prodotto questo alimento a base di pesce che troviamo nei supermercati e perché dovremmo fare attenzione.
Il surimi, spesso presentato come un’alternativa pratica e gustosa al pesce fresco, è un prodotto alimentare che ha conquistato gli scaffali dei supermercati di tutto il mondo per la sua velocità di preparazione.
Conosciuto per la sua versatilità culinaria, viene utilizzato in una varietà di piatti, dall’insalata di mare al sushi, offrendosi come alternativa pratica soprattutto per i pasti da preparare in modo veloce.
Tuttavia, dietro la sua apparenza invitante e il sapore gradevole, si nasconde una realtà che molti consumatori ignorano e che tutti dovrebbero conoscere per scegliere gli alimenti in modo consapevole.
Ecco cosa si nasconde dietro le confezioni di surimi: attraverso queste informazioni si intendono stimolare spunti di riflessione su ciò che realmente consumiamo quando scegliamo questo prodotto.
Come viene prodotto il surimi e da cosa è composto
Il surimi è ottenuto dalla lavorazione e macinazione di diverse specie di pesce a basso costo. Questo processo di produzione, che include fasi di congelamento, scongelamento e cottura, trasforma il pesce in una pasta uniforme a cui vengono aggiunti amido, sale, zucchero e aromi artificiali per migliorarne consistenza, sapore e durata.
Sebbene possa sembrare un’opzione conveniente per chi cerca alternative al pesce fresco, la realtà è che il surimi è un cibo altamente processato, lontano dall’essere un’opzione salutare. La sua composizione è spesso arricchita di additivi alimentari e conservanti per ottenere le caratteristiche desiderate, come il tipico colore rosso o arancione e il sapore di granchio, che in realtà non contiene.
Rischi per la salute legati al consumo di surimi
Oltre agli aspetti legati alla sua composizione, il surimi nasconde potenziali rischi per la salute dovuti agli ingredienti impiegati nella sua produzione. Gli additivi, come i polifosfati, utilizzati per migliorare la conservazione, possono avere effetti negativi sul nostro organismo, soprattutto se consumati in grandi quantità. Inoltre, la presenza di aromi artificiali e coloranti solleva questioni sulla naturalità del prodotto.
Anche il metodo di lavorazione, che prevede numerosi lavaggi, porta a un prodotto finale povero di vitamine e sali minerali, riducendo ulteriormente il suo valore nutrizionale. Infine, il surimi può contenere elevate quantità di sodio, rendendolo un alimento sconsigliato per chi soffre di ipertensione o di patologie renali. Considerando anche il suo costo elevato rispetto alla qualità offerta, è lecito chiedersi se valga davvero la pena includerlo nella propria dieta.