Olio, fai attenzione alla data di scadenza: si legge così ma nessuno conosce la verità | Cosa devi sapere
Anche l’olio come tutti i prodotti ha una data di scadenza. Ma non tutti sanno come si legge; ecco la verità.
L’oro liquido del nostro Paese, una delle nostre eccellenze, è l’olio d’oliva. Un prodotto di cui andiamo fieri e che è amato a tutte le latitudini.
Anche se a onor del vero occorre precisare che non siamo i principali produttori di questo prodotto ma veniamo al secondo posto dietro la Spagna, che da sola negli ultimi 5 anni ha emesso circa il 40% della produzione mondiale.
Subito dopo veniamo noi con il 10%, e a seguire altri Paesi della fascia mediterranea. Del resto è questo il clima utile per un buon prodotto.
Ma l’olio ha una data di scadenza come tutti gli alimenti. Sai davvero come si legge? Scopri con noi la verità.
Olio: come leggere la data di scadenza
Innanzitutto precisiamo che significa data di scadenza. Vuol dire che da quella data il prodotto non può essere più consumato e deve essere eliminato perché potrebbe comportare dei problemi alla nostra salute. Assieme a questa data il produttore dovrebbe anche indicare la giusta conservazione del prodotto.
Oltre alla data di scadenza c’è però anche la data preferibile di consumo, ovvero il termine entro il quale il prodotto conserva le sue proprietà ma che una volta superato può essere ancora consumato. Non comporta rischi per la salute, semplicemente potrebbe risentirne la qualità. E la data impressa sull’olio cosa rappresenta? Come si legge l’etichetta?
L’etichetta del prodotto e come capire se è buono
L’olio d’oliva scade? In realtà non avrebbe proprio una scadenza nel senso stretto del termine. Enzo Perri, direttore del Centro di Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura del Crea ha spiegato su Agronotizie: “Io consiglio di consumare olio extravergine di oliva di non più di un anno dalla produzione e che possegga gli attributi di amaro e piccante! Sono queste, infatti, le caratteristiche sensoriali che assicurano la presenza dei fenoli, sostanze antiossidanti con importanti proprietà salutistiche benefiche, come le attività antinfiammatorie e di prevenzione delle malattie cardiovascolari”.
Quindi quando leggi l’etichetta cerca la data di produzione più che quella di scadenza, che comunque può essere superata anche di un anno. Come capire se l’olio è ancora buono? Il principale indicatore è l’irrancidimento. L’olio d’oliva diventa rancido quando gli acidi grassi che contiene si ossidano per mezzo di aria, luce o calore, ecco perché è così importante la conservazione. Si riconosce dal sapore acido e dall’odore sgradevole, che ricorda un po’ quello della vernice: in questo caso non devi assolutamente consumarlo.