Olio, occhio a consumare questo: contiene sostanze pericolosissime per l’organismo eppure tutti pensano sia salutare
L’olio di cocco fa davvero bene come si pensa? Ecco tutte le controindicazioni legate al suo utilizzo nell’alimentazione quotidiana.
L’olio di cocco è spesso consigliato e celebrato come un ingrediente miracoloso per la salute e il dimagrimento.
Una disamina più attenta delle sue proprietà nutrizionali rivela una realtà più complessa, a cui bisogna prestare attenzione.
Composto per circa il 92% da acidi grassi saturi, l’olio di cocco contiene una percentuale significativa di acidi laurico e miristico, noti per essere meno benefici rispetto ad altri tipi di grassi saturi.
Questa composizione solleva interrogativi sulla sua effettiva salubrità, specialmente quando consideriamo le raccomandazioni generali sull’assunzione di grassi saturi e il loro impatto sulla salute cardiovascolare.
Da cosa è composto l’olio di cocco: le percentuali degli acidi
L’olio di cocco, nonostante la sua popolarità, presenta una composizione che può essere problematica per la salute. Circa il 65% dei suoi acidi grassi saturi è costituito da acido laurico e miristico, entrambi associati a potenziali rischi per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare. Questi acidi grassi sono presenti in quantità molto più elevate rispetto a quelle trovate in altri grassi, come il burro, che contiene solo il 14% di laurico e miristico. Inoltre, l’olio di cocco ha una percentuale inferiore di acido oleico, un grasso monoinsaturo benefico presente nell’olio d’oliva.
Queste differenze nella composizione dei grassi sollevano dubbi sull’efficacia dell’olio di cocco come alternativa salutare. La letteratura scientifica offre poche evidenze a sostegno dei benefici dell’olio di cocco per la salute, con studi limitati e risultati non conclusivi, come dimostra una ricerca su 40 donne brasiliane che non ha fornito risultati significativi in termini di impatto sul colesterolo.
I rischi del consumo eccessivo di olio di cocco
Dal punto di vista pratico, l’uso dell’olio di cocco può facilmente portare a superare il limite raccomandato del 10% di grassi saturi nell’alimentazione quotidiana, considerando che il 92% dei suoi acidi grassi sono saturi. Questo eccesso può avere conseguenze negative, soprattutto per chi non pratica attività fisica intensa. Gli acidi grassi a media catena presenti nell’olio di cocco, pur essendo facilmente assimilabili, non vengono necessariamente ossidati con la stessa efficienza, specialmente in individui con un’attività motoria limitata.
Di conseguenza, questi grassi possono trasformarsi in trigliceridi, portando a problemi di salute legati all’eccesso di acido laurico e miristico. Pertanto, l’olio di cocco non è l’elisir di salute che molti credono, specialmente per persone non atlete o con problemi di malassorbimento dei grassi. La sua popolarità come ingrediente “salutare” necessita di una revisione critica, considerando il potenziale impatto negativo sul sistema cardiovascolare e l’importanza di un equilibrio nutrizionale nella dieta quotidiana.