Latte, ne esistono diversi tipi ma qual è il più grasso? Facciamo chiarezza una volta e per tutte
Esistono diversi tipi di latte, perché privarsene per paura di ingrassare? Scopri qual è il più grasso e scegli quale consumare.
Per alcuni non inizia la giornata senza una bella tazza di latte, caldo o freddo che sia, e più amanti la concludono anche con questa bevanda. Non solo i bambini infatti gradiscono un bicchiere di latte caldo la sera prima di andare a letto. Una vera coccola che pare concili il sonno.
Ma il mondo è bello perché è vario, e dall’altra parte esiste la fazione di coloro che il latte non lo bevono per i più svariati motivi.
Tralasciando il fattore etico, c’è chi è intollerante al lattosio, chi allergico, e chi semplicemente non ne ama il gusto. Ci sono però varie alternative come quello vegetale.
Ma se ami quello animale e non sai quale scegliere per paura di ingrassare, scopri con noi quali sono le differenze e quale tipo di latte vaccino ha più grassi.
Latte: qual è il più grasso
Per cominciare vediamo le differenze di lavorazione. Iniziamo con il latte crudo, cioè quello naturale che viene venduto direttamente in fattoria o nei distributori; va bollito prima di essere consumato in tempi molto brevi. Quello fresco pastorizzato dura massimo sei giorni in frigo e conserva tutte le proprietà nutritive. Accanto a questo abbiamo quello alta qualità che deve rispettare precisi requisiti e il microfiltrato, stesso gusto ma durata più lunga, fino a 15 giorni.
Infine c’è quello UHT, che troviamo fuori frigo. A lunga conservazione dura fino a 5 mesi ed è trattato, a differenza dagli altri tipi, ad altissima temperatura per eliminare ogni forma di batteri potenzialmente presenti. E il grasso? Vediamo.
Non ti resta che scegliere
Oltre alla differenza di trattamento termico che ne determina la conservazione e le proprietà, ci sono poi tre tipi di latte che differiscono per la presenza di grassi più o meno elevata. Il latte scremato è il più leggero da questo punto di vista, dato che la quantità di grasso contenuta non può superare lo 0,5%. Segue poi quello parzialmente scremato nel quale il contenuto di grasso è compreso tra 1,5 e 1,8%. E infine abbiamo quello intero, dove il contenuto di grasso non può essere inferiore a 3,5%. Menzione particolare per quello senza lattosio uno zucchero naturale che può provocare intolleranze.
Occorre comunque precisare che il latte intero è sì il più grasso, ma è anche quello più ricco di proteine e calcio poiché la rimozione del grasso riduce anche alcuni importanti nutrienti, ad esempio le vitamine E e K. Per quanto riguarda le calorie, una tazza di latte intero ne apporta circa 150, una di latte parzialmente scremato all’1% ne ha 110, e una di latte scremato 80.