Salmone, occhio a questi segni: indicano che non è affatto buono
Come riconoscere un salmone buono da uno potenzialmente non buono? Ci sono dei segni che possono aiutarti, tienili d’occhio.
Non sempre il salmone che portiamo sulle nostre tavole è il migliore. Come avrai notato in commercio sugli scaffali ne esistono diversi tipi e non è facile scegliere la confezione giusta.
Tra alcuni vi sono sostanziali differenze di prezzo, ma sarà questa l’unica discriminante per una scelta consapevole? In realtà no.
Ci sono alcuni segni a cui dovremmo fare caso quando stiamo per acquistare questo buonissimo pesce, ricco di proprietà e di gusto.
Scegliere il cibo migliore da portare a tavola è un modo per prenderti cura di te, dei tuoi cari e anche del pianeta, in alcuni casi. Vediamo cosa devi tenere d’occhio la prossima volta che vai al supermercato.
Salmone: come scegliere quello giusto
Come scegliere il salmone giusto tra quelli sullo scaffale quando vai a fare la spesa? Ovviamente parliamo appunto di quello confezionato, che sia al naturale o affumicato. Ma con un po’ di occhio riuscirai a riconoscere il migliore anche al banco pescheria, che sia trancio o filetto. Partiamo dal prezzo. Hai notato che è molto variabile e va dai 4-5 euro fino a 7-8 e anche più. Il The Guardian, che si è occupato della questione, ha pubblicato un’analisi secondo la quale per 100 grammi di salmone affumicato di buona qualità non dovremmo spendere meno di 7 euro.
Il perché è presto detto. Per costare poco significa che è di allevamento, ma a fare la differenza è il tipo di allevamento. Alcuni ammassano centinaia di migliaia di esemplari in vasche di dimensioni non adatte, causando malattie, parassiti e la morte di circa il 25% dei salmoni così detenuti. Che a volte non riescono nemmeno a nuotare, destinandoli ad una vita indegna. Inoltre per produrre di più alcuni allevamenti fanno largo uso di antibiotici e mangimi potenziati, in modo da aumentarne le dimensioni nel più breve tempo possibile. Esattamente come accade per i tanto condannati allevamenti intensivi di polli o altri animali da macello. E tutto questo va a finire nei nostri piatti, facendo del male prima agli animali stessi e poi a noi.
I segni da cercare
Ovvio quindi che sarebbe meglio leggere le etichette e cercare di acquistare salmone pescato e non allevato. Ma non tutti gli allevamenti sono uguali, quindi ci sono altri segni a cui fare riferimento per un buon prodotto. Osserva bene il colore della carne, che deve essere di un bel rosa intenso e non pallido, indice di un alimentazione corretta a base di crostacei, che è quello che influenza il colore. Hai presente la trota salmonata? Ecco, non è un ibrido, ma una normale trota nutrita con crostacei e altri mangimi appositi che le regalano quel colore.
La consistenza della carne poi deve essere compatta e non rimanere schiacciata quando la premiamo. Infine osserva le striature bianche, che sarebbero il grasso del salmone. In quello pescato o allevato in modo corretto sono meno evidenti, mentre in quello allevato in maniera intensiva sono più larghe e in misura maggiore, segno che il soggetto ha avuto poco modo di nuotare. Scegli consapevolmente, e varia l’alimentazione il più possibile, il mare è pieno di ottimi pesci.