Il cibo del futuro è questo: Angelina Jolie ha anticipato le mode, ne è già ghiotta
Con una previsione di dieci miliardi di persone tra qualche decennio sarà necessario far fronte alle esigenze alimentari in modi alternativi
Le soluzioni per sfamare così tante persone dovranno essere innovative: si parla già di cibo sintetico prodotto in laboratorio o con le stampanti 3D. L’agricoltura tradizionale e l’allevamento non saranno sufficienti a produrre alimenti per così tante persone.
La produzione alimentare causa un impatto sull’ambiente, sia in termini di emissioni di gas serra e rilascio di pesticidi e fertilizzanti con conseguente contaminazione delle falde acquifere, sia per il consumo di acqua e l’impiego di terreni. L’allevamento di animali ad esempio produce un impatto ambientale molto problematico, a maggior ragione se si considera il lungo periodo: poiché non è sostenibile, una delle strade che si stanno sperimentando è quella della produzione di carne sintetica, che sta già generando molto malcontento e opposizione in alcune parti della società.
Un’altra strada è quella dei prodotti a base di proteine vegetali – ad esempio soia, piselli, fagioli, ceci – certamente più sani e sostenibili delle carni da allevamento. I progressi tecnologici dell’industria alimentare stanno già permettendo di produrre ad esempio anche pasta superproteica a base di microalghe: si tratterebbe di un’opzione molto più nutriente della carne dato che in percentuale contiene più proteine di manzo, pesce, uova e soia.
Nel prossimo futuro l’industria alimentare dovrà adottare soluzioni sostenibili, con pratiche agricole e alimentari che riducano l’impatto ambientale.
Alimenti superproteici
Tra le fonti proteiche sostenibili e nutrienti esiste un’altra opzione molto valida, che in realtà non è frutto di traguardi tecnologici: stiamo parlando degli insetti, consumati tradizionalmente da varie popolazioni nel mondo come parte integrante dell’alimentazione. Questa abitudine alimentare ha radici antiche in Asia, Africa, Australia e America latina, ma negli ultimi anni l’interesse per il consumo di insetti si sta diffondendo anche in Occidente in quanto soluzione sostenibile e nutriente.
Grazie ai suoi viaggi e a una mentalità aperta, Angelina Jolie è tra i sostenitori di questa tendenza. Non tutti sono ben disposti come lei a mettere nel piatto cavallette e grilli: il problema maggiore, al momento, è culturale. In Europa spesso gli insetti provocano disgusto ed è ancora impensabile mangiarli.
I vantaggi degli insetti
Tuttavia poco a poco le resistenze culturali si allenteranno, specialmente in coloro che hanno a cuore l’ambiente: gli allevamenti di insetti hanno un impatto ambientale inferiore rispetto anche alle coltivazioni di legumi e a maggior ragione agli allevamenti di carni animali, sia per l’uso di acqua, terreno e la necessità di mangimi, sia per la minore produzione di emissioni nocive e rifiuti.
A livello nutrizionale gli insetti sono ricchi non soltanto di proteine, ma anche grassi sani, fibre, vitamine e minerali. Gli insetti commestibili sono parecchi, ad esempio grilli, cavallette, bachi da seta, larve e formiche; si possono consumare cotti, essiccati, tostati o si possono trasformare in farine per realizzare barrette proteiche, pasta, snack, biscotti, zuppe e hamburger.