È la notizia delle ultime ore che ha sconvolto chiunque ma soprattutto chi è nel mondo della cucina. A finire in arresto è stato proprio lui.
È un notizia che lascia chiunque senza parole e che sconvolge ancor di più chi appartiene al mondo della cucina, dato che uno dei suoi più celebri esponenti è stato coinvolto in qualcosa di davvero grave, tanto che è stato condannato agli arresti domiciliari. A metterlo in carcere è stata la polizia di Palermo, che dopo aver effettuato un’indagine si è ritrovata ad arrestare ben sei persone, tra cui anche il noto chef.
Ognuno di loro è stato accusato di aver venduto e ceduto sostanze stupefacenti alle persone della “Palermo bene”, per questa ragione a seguito di un’indagine e di alcuni accertamenti sono stati arrestati. Si stenta però a credere che tra gli spacciatori ci sia anche lui. Tutta Palermo è sconvolta.
La cosa che fa rabbrividire è che pare che tra i clienti più prestigiosi ci siano anche dei noti volti della politica, tra cui l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, che sembra essere stato tra i clienti dello chef. Al momento però non sembra essere tra gli indagati.
La faccenda è quindi piuttosto seria e non si escludono ulteriori arresti in futuro. Lo sconvolgimento è tanto.
Non è la prima volta che lo chef viene colto in fragrante. Già in passato era stato sorpreso a spacciare cocaina e a venderla a un vecchio funzionario dell’Ars. A scoprirlo era stata la Squadra Mobile.
Questa volta però la faccenda sembra essere ancora più seria, dato che tra i clienti dello chef vi è anche un politico. La situazione è davvero grave e sia l’Italia che il mondo della cucina sono particolarmente scossi. Ma ecco chi è lo chef che è stato arrestato.
Si tratta di Mario Di Ferro, il cosiddetto “lo chef dei vip” perchè tra i suoi clienti ci sono principalmente delle celebrità. È particolarmente noto nel mondo della cucina e soprattutto in Sicilia, dato che è il gestore di Villa Zito a Palermo, un ristorante più che conosciuto nella città sicula.
Insieme a lui sono stati condannati anche tre dipendenti del ristorante, ai quali è stato dato l’obbligo di dimora e i fratelli Gioacchino e Salvatore Salamone, che sono stati messi in custodia cautelare.