Se il sale nella tua dispensa è diventato un blocco duro, significa che non lo hai conservato bene. Ti sveliamo il segreto.
Il sale è un alimento prezioso per il nostro organismo e non bisogna demonizzarlo. È vero che troppo fa male, e che limitarne il consumo è preferibile, ma non eliminarlo del tutto.
Oltre ad equilibrare le sostanze acide e alcaline nel nostro organismo, regola la quantità di acqua presente nel sangue e nei tessuti; inoltre influenza la contrazione muscolare. Hai mai avuto i dolorosissimi crampi? Quasi sicuramente sono dovuti alla mancanza di sali minerali.
Di contro, troppo sale aumenta il passaggio di acqua nei tessuti e quindi il rischio di edema e pressione alta, oltre a favorire malattie a carico del cuore, dei reni e diverse altre patologie anche serie e pericolose.
I medici consigliano l’utilizzo di pochissimo sale, poiché gli alimenti già lo contengono, e preferire, salvo diverse indicazioni, quello iodato. Sai che ne esistono diversi tipi infatti?
Di base esistono due tipi di sale, quello marino che si ottiene dall’evaporazione dell’acqua di mare, e il salgemma, ottenuto in giacimenti. Ma a seconda dalle zone di provenienza e lavorazione, il prodotto finale cambia. Oltre al già citato iodato, a cui viene aggiunto questo elemento che favorisce il metabolismo e la corretta funzionalità della tiroide, hai sentito parlare sicuramente di quello Rosa dell’Himalaya. Salgemma, quindi sale marino fossile formatosi milioni di anni fa, è depurativo e disintossicante. Ma c’è anche quello Rosso delle Hawaii, marino e non raffinato, ottimo con carne arrosto e pesce grigliato. E quello Blu di Persia? Non è proprio blu ma ha solo qualche venatura, è roccioso e ha un retrogusto speziato.
E non è finita. Esiste il sale Grigio dell’Atlantico, leggero ma saporito, quello Nero, a cui viene aggiunto il carbone vegetale di origine vulcanica. E poi ancora il sale marino affumicato al legno di Faggio, che conferisce il suo particolarissimo aroma ai cibi, e il Fleur de Sel, raro e pregiato, di origine francese, come suggerisce il nome. Si forma sulla superficie dell’acqua in piccole scaglie e viene raccolto a mano, e si abbina perfettamente ai dolci.
Immaginavi che esistessero tutti questi tipi di sale? Ogni variante ha il suo sapore caratteristico ed è quindi più adatto ad una preparazione piuttosto che a un’altra. Ma qualunque sia il tipo scelto, per evitare che si formi un blocco, devi fare attenzione alla sua conservazione.
È un prodotto che teme l’umidità perché la assorbe, quindi nella saliera puoi aggiungere qualche chicco di riso, che pure assorbe l’umidità ma in maniera maggiore, e aiuterà il tuo sale a rimanere asciutto.