Il farro è un ottimo sostituto della pasta, ma se salti questo passaggio prima di cuocerlo sarà immangiabile
Perché non utilizzare il farro al posto di pasta o riso? Un’ottima alternativa, salutare e gustosa. Ma sai come si prepara? Te lo diciamo noi.
Sei un amante della pasta ma vorresti evitare di mangiarla tutti i giorni? Esistono delle ottime alternative, salutari e gustose, e una di queste è il farro.
Un antico cereale, tra i più antichi, addirittura risale all’ultima glaciazione, quindi circa 12mila anni fa. Una volta sciolti i ghiacci iniziò a diffondersi in Medio Oriente, dove le popolazioni iniziarono a coltivarlo.
Ben presto giunse in Nord Africa e in Europa, ma con il tempo è stato sostituito dal grano, semplicemente perché questo è già senza “involucro glumeale” una sorta di pellicola che deve essere eliminata nel farro, rendendo quindi necessario un passaggio aggiuntivo.
Ma le proprietà di quest’ultimo sono molteplici; andiamo a vedere i valori nutrizionali del farro e come cuocerlo per gustarlo al meglio.
Le proprietà nutritive
Le proprietà nutritive del farro sono notevoli: ha un buon contenuto proteico, ben 15 grammi ogni 100; è privo di colesterolo, povero di grassi e con basso indice glicemico, il che significa che è indicato ai diabetici. Sempre senza eccedere con le dosi, ovviamente. Inoltre è ricco di fibre, che contribuiscono a raggiungere e aumentare il senso di sazietà; in parole povere, è adatto ad una dieta dimagrante.
Come lo troviamo in commercio? In diverse varianti, ovvero integrale, semiperlato, perlato e decorticato. Ognuno di questi tipi ha una sua particolarità. Il farro integrale ha chicchi allungati e di colore scuro; quello semiperlato o perlato è più chiaro e morbido poiché gli strati esterni della corteccia vengono eliminati. Infine il farro decorticato conserva la sua pellicola esterna. E quindi come dobbiamo cucinarlo?
Il passaggio fondamentale per cuocere il farro
La differenza nei diversi tipi di farro che troviamo in commercio sta nella necessità o meno di un lungo ammollo, un passaggio fondamentale nel caso del farro decorticato. Questo infatti va posto in ammollo in acqua minimo 8 ore, preferibilmente tutta la notte. E poi potrai procedere alla cottura che sarà comunque abbastanza lunga, almeno una cinquantina di minuti. Quello perlato invece non necessita di ammollo preventivo, ma ricordati di lavarlo accuratamente prima di cuocerlo. Basteranno circa 30 minuti per la cottura.
Una cottura che può essere al vapore, in acqua come la pasta e persino come un risotto, ovvero aggiungendo acqua o altro liquido un po’ alla volta facendo assorbire pian piano. Puoi usarlo per preparare zuppe, piatti unici e persino delle ottime insalate.